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2007/01/01

La giusta distanza

Un giorno qualcuno tagliò il cordone
e con il tuo primo respiro iniziasti la tua propria vita.

Da allora solo la forza dell'amore ci unisce,
ma come è difficile trovare la giusta distanza...

Saper consigliare, ma accettare le tue scelte.
Essere presente, senza invadere il tuo spazio.
Dosare l'ascolto e la parola, senza ferire.
Riconoscere gli sbagli, senza opprimerti nei miei sensi di colpa.

Volerti bene è semplice come respirare.
Forse non basta per essere una buona madre,
ma è la cosa più bella che ti possa donare.

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dedicata a Valentina, mia figlia

Piccola storia di una stella chiamata Sole

Era una stella di mezza età.
Ne aveva viste passare di comete...
Stava alla periferia della sua galassia, in una laterale della via lattea.

Nel tempo si era formata intorno a lei una bella e numerosa famiglia di pianeti.

Lei li trattava tutti nella stessa maniera, dando a tutti la stessa energia.
Ma alcuni erano cosi lontani da non sentire il suo calore, altri così vicini da esserne scottati.

Solo su Gaia i raggi della stella illuminavano occhi e visi.
Gaia, uno zaffiro blu pennellato di bianco, incastonato nell'anello della sua orbita.

Solo su Gaia la vita era esplosa con una tale fantasia di colori e forme,
evolvendo fino a quegli esseri cosi presuntuosi da credersi i più intelligenti.
Anche mentre sfidavano madre natura e la stella stessa.

Era una stella di mezza età e prima di diventare una vecchia gigante rossa ne avrebbe visto di comete passare...
e forse anche la vita su Gaia, il pianeta più bello e vivo, morire.

Resistere

Resistere.
In questo corpo che rinnego e che annaspa per non annegare.

Resistere.
Alle travolgenti ondate del mio umore, alla tentazione di togliere il tappo e lasciar affondare la nave.

Resistere.
Sotto un cielo impazzito che ha riunito tutti gli elementi ed elargisce a caso
nuvole che oscurano il sole e splendenti arcobaleni.

In questo tempo balordo dove è il giorno che riposa dalle fatiche delle notte,
cerco la strada per esistere.

Cavaliere

Arrivano di notte, quando le sentinelle della coscienza dormono.
Arrivano da ogni tempo.
Dal passato, tutto quello che non mi perdono.
Dal futuro, le vaghe ombre dell’ignoto.
Dal presente, tutta l’angoscia a cui non riesco a fuggire con il mio gran correre.

A volte sussurrano e hanno un tocco leggero.
Altre gridano, stringono lo stomaco e tolgono l’aria.

Mi sento allora come la principessa prigioniera nella torre, abbandonata e sola.

Poi mi avvicino a te ed è il tuo abbraccio che sempre mi salva, le calde braccia del mio cavaliere.